https://www.partoenascoincasa.org Wed, 06 Jun 2018 09:15:35 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://i0.wp.com/www.partoenascoincasa.org/wp-content/uploads/2017/11/cropped-Senza-titolo-1-1.jpg?fit=32%2C32&ssl=1 https://www.partoenascoincasa.org 32 32 193662201 Le immagini del parto e come influiscono la nostra cultura https://www.partoenascoincasa.org/le-immagini-del-parto-e-come-influiscono-la-nostra-cultura/ Wed, 06 Jun 2018 09:15:35 +0000 https://www.partoenascoincasa.org/?p=801

Per la giornata internazionale del parto in casa 2018 parliamo di immagini e immaginario collettivo del parto e della nascita.

Di recente vidi una locandina di un seminario di gestione del dolore del parto. Mi chiesi come mai c’è sempre la “tipica” immagine, quella della donna supina sfigurata dal dolore. Beh’, trattandosi di un seminario che parla di questo, comprendo la raffigurazione del dolore, ma vorrei andare oltre e parlare delle immagini del parto. Subito dopo andai a “googlare” parto, partorire, nascita e la mia intuizione venne confermata.

Se si pensa al parto si pensa alla donna in preda al dolore, su di un letto (se va bene), altrimenti su un lettino da ginecologia e quindi ancora più limitata nei suoi movimenti, magari pure a gambe all’aria e contornata da persone, che nella migliore delle ipotesi sono una persona di fiducia, come può essere il padre del bambino oppure una doula, e un’ostetrica, ma nella peggiore, un armamentario di persone in camice azzurro o verde, con mascherina, cuffia ai capelli, magari durante un bel cambio turno e quindi altre persone estranee…

Mentre comprendo le regole di un ospedale, che ha come intento quello di salvaguardare il massimo igiene e mantenere il controllo su tutto ciò che accade, mi rattrista pensare che nel 2018 si partorisce ancora “delegando”. Tante donne non sanno nemmeno che hanno il diritto di potersi muovere come vogliono e che spesso è proprio un bisogno! Non sanno che non devono digiunare o rimanere assetate per ore, non sanno che il bambino quando esce dal loro nido interiore, lo possono prendere con le loro mani e mantenere subito quella continuità e facendolo entrare nel nido esteriore, ma sempre all’odore e sapore di mamma, fra le loro braccia, sulla pancia o sul loro petto. Già, non lo sanno e queste informazioni non vengono nemmeno tanto incentivate. Perché? Perché non è la priorità dell’ospedale. E cosa ci vorrebbe che questo lo diventasse, nell’ottica della salutogenesi e vera prevenzione?

Il parto, se non in rare eccezioni, è un processo naturale che fila liscio come l’olio. Non è privo di dolore, in quanto funge da guida perfetta per fare ottenere al piccolino la migliore via d’uscita dal grembo, ma come anche la campagna #bastatacere ha contribuito a diffondere, tanto si può ancora fare per salvaguardare la fisiologia del parto, la salute della mamma e del bambino (intesa come salute completa, psicofisica, emotiva e sociale e non come mera assenza di patologia).

Ed ecco che quando si parla e pensa al parto le immagini che emergono nella nostra testa sono quelle inculcate da decenni dai media, in particolare dalla televisione, perché almeno che non siamo ostetriche o ginecologhe o doule, non avremo assistito a tanti parti nella nostra vita. E cosa ci viene trasmesso? Provate a farvi venire in mente qualche scena di film (o addirittura spot pubblicitario) in cui nasce un bambino.

Ben diverso è l’immaginario del parto in casa. E basta “googlare”, eh? Spariscono la maggior parte di camici e folla di gente attorno alla partoriente (non sempre le foto corrispondo esattamente alla ricerca – immagino sia per quello), cala in silenzio (e sì, perché è questo che si percepisce dalle foto) e che non vuol dire che la donna non possa gridare, vocalizzare, cantare, anzi, qui è davvero libera di farlo e soprattutto si sente libera di farlo! Ma il silenzio è rispettato se c’è ed è anche un silenzio da parte degli “operatori”, non ci sono domande a raffica o rumori ospedalieri che non fanno che disturbare e distrarre da sé stesse.

Si intravedono molte più vasche, anche se il parto in casa non è obbligatorio farlo in acqua, rimane sempre una scelta e una possibilità, come anche tanti ospedali fortunatamente si sono attrezzati con queste. Il rischio è solo che sia occupata oppure che non ti facciano entrare in acqua, perché non rientra nel loro piano.

Ecco una mamma, Valeria Milazzo, che ha donato il suo racconto al libro “Parto e nasco in casa”, che ha condiviso con noi anche delle immagini dei suoi parti in casa:

(foto del travaglio e nascita della terza figlia scattate da info@eloisaphoto.com,
tranne la 3^e la 4^ che sono del secondo figlio)

Ed ora che abbiamo riflettuto sulle immagini che emergono a seconda del parto che si ricerca, potremmo chiederci: che tipo di immagini vogliamo nutrire? Anche Michel Odent ci ricorda in alcuni dei suoi libri che i luoghi del parti possono essere migliorati tantissimo e adattati alla parte più istintiva delle donne a discapito di quella razionale (che in quel momento diventa solo un ostacolo e che invece diventa prerogativa di chi sta accanto alla partoriente e su cui si può fare affidamento e lasciarsi andare).

Se potessimo usare la bacchetta magica e immaginarci un nuovo mondo del parto… come sarebbe? Buona giornata internazionale del parto in casa.

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Il latte materno è vivo. Evviva il latte materno. https://www.partoenascoincasa.org/il-latte-materno-e-vivo-evviva-il-latte-materno/ Thu, 24 May 2018 19:27:18 +0000 https://www.partoenascoincasa.org/?p=713

Come spesso accade le scoperte più eclatanti accadono per caso. Una mamma, Raven Avila, usa un semplice microscopio da ragazzi (ingrandimento 600x), quello di suo figlio, per osservare la differenza fra una goccia di latte materno e rispettivamente, una di latte artificiale (la polvere mischiata ad acqua di rubinetto) e una goccia di latte vaccino (preso al supermercato, non appena munto!).

Non sarà nemmeno stata la prima a notare queste caratteristiche. Ma per qualche motivo queste informazioni non  vengono divulgate alla massa. La sua scoperta fatta in casa, quindi, la lasciò davvero meravigliata. Anche non volendo trarre alcuna conclusione a livello scientifico, ma anche solo osservando le foto e soprattutto il video, non si può fare altro che essere stupiti. Il latte materno è vivo, evviva il latte materno.

Sia chiaro che non è un giudizio verso le mamme che non vogliono o non possono allattare, per qualsiasi motivo, ma non si può nemmeno negare un’evidenza che salta agli occhi e magari può essere di sostegno alle mamme che stanno facendo fatica nell’allattamento al seno.

Queste sono le foto degli ingrandimenti delle gocce:

In questo video si può anche della goccia di latte materno si può chiaramente osservare la sua vitalità. Se non si sapesse cosa fosse potrebbe sembrare un universo di stelle scintillanti: 

 

Per sapere qualcosa di più sul latte materno e delle ultime ricerche può interessarti:

Il latte materno difende da paura

 

 

 

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Il latte materno difende da paura https://www.partoenascoincasa.org/il-latte-materno-difende-da-paura/ Thu, 24 May 2018 19:17:17 +0000 https://www.partoenascoincasa.org/?p=689

Questa è la foto di in cui si può chiaramente seguire il processo in cui il latte materno respinge dei batteri nocivi.

Questa foto non è fatta da una mamma col microscopio giocattolo di suo figlio (che nulla toglie valore alla sua osservazione, ma ahimè non ha valore scientifico), ma da uno studente di biologia in Inghilterra.

La foto mostra nove piastre di Petri completamente colonizzate con il batterio M. Luteus, tranne nel centro, ci sono gocce di latte materno che hanno creato intorno a sé un cerchio di protezione.

Non è l’unico ad arrivare a un’osservazione simile. Anche la studentessa Vicky Green ha avuto risultati simili il batterio e.Coli e il temuto MRSA, resistente agli antibiotici.

“Le macchie bianche nel mezzo sono dischi imbevuti di due campioni di latte materno”, ha scritto Green nella didascalia del suo post. Il cerchio intorno alla goccia bianca sono batteri inibiti dalla presenza del latte materno. Troviamo la spiegazione in un articolo di un sito pediatrico in cui ci ricordano che circa l’80% delle cellule del latte materno sono macrofagi, ovvero cellule che uccidono batteri, funghi e virus.

Di conseguenza i bambini allattati al seno sono protetti, in vari gradi, da una serie di malattie, tra cui la polmonite, il botulismo, la bronchite, le infezioni da stafilococco, l’influenza, le infezioni alle orecchie e il morbillo tedesco. Inoltre, le madri producono anticorpi per qualsiasi malattia sia presente nel loro ambiente, rendendo il loro latte progettato su misura per combattere le malattie cui sono esposti anche i loro bambini.

Questo è confermato anche dal fatto che i campioni di latte nelle foto provenivano dalla madre di un bambino di 15 mesi e di un bambino di 3 anni, provando che il latte materno continua a proteggere dalla malattia anche bambini che non sono più neonati e sicuramente già si alimentano con altro cibo.

In effetti è bene ricordare che il sistema immunitario umano non è completamente sviluppato fino all’età di 6 anni.

Nessuna mamma va giudicata per le sue scelte, ma non si può nemmeno negare il potere che ha il latte fisiologico rispetto a quello artificiale, anche se spesso passa il messaggio che è la stessa cosa o che, addirittura il latte artificiale sia migliore perché più “controllato”. Le scelte non vanno giudicate. Ogni mamma ha le sue motivazioni, ma la scienza deve rimanere libera da influenze economiche e politiche.

Fonte:

Photo of Breast Milk Repelling Harmful Bacteria Goes Viral

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giornata internazionale del parto in casa https://www.partoenascoincasa.org/giornata-internazionale-del-parto-in-casa/ Tue, 14 Nov 2017 09:47:26 +0000 https://www.partoenascoincasa.org/?p=58

Il 6 giugno, per la giornata internazionale del parto in casa, nasce l’ebook “Parto e nasco in casa”, disponibile su Amazon gratuitamente per tutta la giornata.

Questo libro ti conduce attraverso un viaggio affascinante che ti trasporta in numerose esperienze di nuove creature accolte nella familiarità delle proprie mura di casa. Questi intimi e preziosi racconti si leggono con il cuore, assorbendo non tanto i dettagli, che variano da un’essere umano all’altro (nell’ebook ciò si rivela in modo particolarmente chiaro), ma il nuovo immaginario che essi testimoniano, che ha radici in una memoria arcaica, ora ahimè quasi dimenticata, forse ignorata, a tratti persino contrastata.

Cosa spinge le mamme (e qualche papà) a voler condividere con tanto entusiasmo un vissuto così privato? È la stessa motivazione che spinge chi riesce a vedere al di là un’orizzonte meraviglioso e vuole indicarne la possibilità; è un invito a riconoscere che in noi c’é un sapere antico e che il tuo corpo sa, è competente ed intelligente, esattamente come quello della creatura in arrivo.

Storia dopo storia riusciamo a comprendere gli aspetti chiave che rendono il parto un’esperienza potente, di connessione profonda, vitale, intensa e trasformativa, che permette di riappropriarsi della gradita responsabilità di ascoltare il proprio corpo e avere fiducia in un processo assolutamente naturale, fisiologico e istintivo, un processo che però va “disturbato” il meno possibile da parte dei presenti, siano essi familiari o professionisti della nascita.

Racconti come quelli che trovi in questo ebook sono fondamentali per controbilanciare tutti quelli traumatici e irrispettosi cui a volte le nostre orecchie sono costrette a sentire (vedi la campagna #bastatacere) e per sottolineare a gran voce che il parto rispettoso di mamma e bambino, dolce, intimo, accogliente è una realtà praticabile, anche in Italia, e necessita del contributo di tutti per essere condiviso e divulgato, fermo restando che la scelta di tale opzione sia guidata dal proprio sentire.

Questo libro è necessario per dare voce al parto in casa, che ancora non può venire contemplata come scelta veramente libera, a causa di informazioni lacunose da parte dei professionisti che si prendono cura del parto, oltre che dal punto di vista economico.
I proventi di questo libro sono destinati a contribuire alle famiglie che scelgono questa opzione.
È un investimento nella salutogenesi, nella vera prevenzione psicofisica, e nelle generazioni a venire, quindi nell’intera umanità.

Solo per oggi, in onore della giornata internazionale del parto in casa, puoi scaricare gratuitamente l’ebook. clicca qui.

 

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